Gli amanti dell’erba legale spesso si trovano nelle condizioni di dover “fare scorta” e poi capire come conservare nella maniera corretta la propria marijuana, così che conservi intatte tutte le sue proprietà benefiche e che duri il più possibile nel tempo. Ecco perché abbiamo pensato di rispondere ai dubbi e alle domande più comuni con indicazioni chiare, buone pratiche che, se seguite con attenzione, preserveranno al meglio la tua preziosa marijuana così che tu possa gustartela nel corso del tempo, assaporandone gusto e aromi.
Quanto tempo si può conservare la marijuana?
Se sei il tipo di appassionato che acquista cime o trinciato in buona quantità, oppure che non fuma così spesso, ti sarai chiesto più volte quanto tempo è possibile conservare la marijuana prima che questa si deteriori o addirittura marcisca. A questo quesito è impossibile dare una risposta certa, poiché molto dipende da come questa viene conservata.
Certo, è facile capire quando qualcosa è andato storto: se le cime risultano troppo secche o molto leggere, tenendole fra le dita, oppure se il sapore diventa acre. O, in modo ancor più immediato, quando il prodotto sviluppa muffe o funghi.
Come evitare che accada? Facendo attenzione a tutte le condizioni che possono intaccare la bontà della tua erba nelle settimane in cui viene conservata senza essere consumata.
Quali fattori considerare per la corretta conservazione? Umidità, temperature, luce e non solo
Ma quali sono i fattori da tenere in considerazione per far sì che il processo di conservazione funzioni a dovere? Più di quanti potresti pensare. Vediamo di fare chiarezza e di aiutarti così a mantenere sano il tuo prodotto.
Primo aspetto da considerare è l’umidità, sia dell’ambiente in cui si conserva la marijuana light, sia della cannabis stessa. Una stanza o un contenitore troppo umidi potrebbero dare il la a muffe e funghi, mentre uno spazio troppo secco favorisce il seccarsi delle foglie e delle cime. In entrambi i casi, l’erba risulta inutilizzabile.
Va poi tenuta d’occhio la temperatura, che nell’area di stoccaggio non dovrebbe mai superare i 25,5 gradi centigradi. Ancora meglio se fosse inferiore ai 21 gradi, per mantenere fresco il prodotto. Non di meno, esporre a luce diretta e costante lo danneggia, influendo su umidità e temperatura.
Ultimo fattore, ma non meno determinante: i materiali del contenitore, che può avere un impatto diretto sul deterioramento dell’erba. La plastica, per esempio, favorisce il formarsi di umidità nel barattolo, rilasciata dalla pianta che di conseguenza diventerà più secca e meno gradevole. Meglio dunque optare per materiali asettici o che non stressino il prodotto.
Come conservare l’erba? Mettendola sottovuoto?
Come conservare perfettamente l’erba, dunque? Tutto comincia con una corretta concia, ovvero dalla separazione delle cime dalle foglie. Un buon metodo prevede poi il deposito della cannabis light in barattoli o contenitori di vetro, evitando di riempirlo del tutto ma lasciandone libero circa un quarto. I fiori, in questo modo, rimangono freschi e profumati, perfettamente consumabile anche per molte settimane.
Si diceva del materiale del contenitore: vetro e ceramica a tenuta stagna sono ottime opzioni adeguate, poiché questi materiali limitano l’intrusione di ossigeno e regolano l’umidità correttamente, ma ancora meglio può essere la soluzione dei sacchetti sottovuoto.
Questi ultimi sono privi d’aria e, se tenuti al buio in luoghi puliti e temperati, garantiscono la perfetta conservazione dell’erba per moltissimo tempo.
La cannabis ha una data di scadenza?
La cannabis, infatti, non ha una vera e propria data di scadenza, se correttamente conservata può essere consumata anche dopo svariati mesi senza effetti collaterali, mantenendo anzi inalterati sapori ed effetti benefici. Questo significa che, con un po’ di attenzione, anche gli amanti della canapa legale possono fare scorta senza pensieri, così da godersi la propria marijuana preferita in ogni momento, senza la paura di rimanere senza.
